La paura di un DS? ‘Non riuscire a fare tutto’

Prosegue il viaggio di Tuttoscuola nel mondo dei dirigenti scolastici. Abbiamo intervistato Filomena Liberti, preside dell’Istituto Alberghiero Buonarroti di Fiuggi, con due convitti annessi.

Dirige un istituto alberghiero con due convitti annessi, resta a scuola 11 ore al giorno ed è responsabile non solo del lavoro dei suoi docenti, ma anche di quello di 85 ATA. Le sue giornate sono molto intense, tanto che a volte dopo ore dal suo ingresso a scuola le sembra di non essere riuscita a concludere niente. Filomena Liberti, DS dell’Istituto Alberghiero Buonarroti di Fiuggi ci racconta le sue preoccupazioni e la paura di “non riuscire a fare tutto”. Il suo stress più grande? La sicurezza e la mancanza di DSGA adeguatamente formati.

Preside, lei dirige un istituto alberghiero con due convitti annessi. Cosa significa in termini di mole di lavoro e di responsabilità?

“Oggi essere dirigente scolastico comporta una mole di lavoro e responsabilità che solo chi opera nel settore scolastico può capire. A maggior ragione le scuole che hanno i convitti annessi, i quali comportano una disponibilità da parte del Dirigente per 24 ore su 24. Senza contare poi il fattore economico, perché nel mio caso, devo reperire anno per anno due strutture alberghiere da adibire a sedi convittuali, con un budget minimo pagato dai genitori degli studenti per vitto, alloggio e trasporto. Bisogna immaginare un hotel il cui direttore è il Dirigente Scolastico, con la differenza che il direttore vive nell’albergo, controlla gli operatori, ed è presente all’interno dell’unica struttura. Il DS oltre a gestire i convitti deve anche organizzare la scuola, coordinare la didattica, presiedere le riunioni sindacali, dare udienza ai docenti, ai genitori, agli alunni, ecc… A questo bisogna aggiungere che molte segreterie funzionano male ed alcune sono senza DSGA, compresa la mia. Talvolta assume le funzioni di DSGA un amministrativo a digiuno delle più elementari competenze di gestione economica. Però per qualsiasi problema o ricorso, anche per un contratto stipulato in ritardo, è sempre responsabile il DS”.

“Nella mia scuola molti assistenti amministrativi provengono dal ruolo di collaboratori scolastici. E’ impensabile che non abbiano fatto un po’ di formazione. Talvolta assume le funzioni di DSGA un amministrativo a digiuno delle più elementari competenze di gestione economica. Però se commettono qualche errore è sempre colpa del Dirigente che non ha controllato”.

Quante ore al giorno dedica alla scuola? Riesce a sentirsi un “leader educativo”?

“Circa 11 ore al giorno. Mediamente infatti entro a scuola la mattina alle 8,20/30 ed esco verso le 18/19. Però bisogna considerare che la mia scuola è diversa dalle altre. Se in una scuola superiore con circa 700 alunni ci sono 25 unità di personale ATA, nella mia scuola transitano 85 unità: cuochi, guardarobieri, infermieri, magazzinieri, assistenti tecnici di laboratorio e di sala, collaboratori scolastici, inoltre il corpo docenti è composto anche dai docenti tecno-pratici, che costituiscono il cuore degli istituti alberghieri. In tutto questo non abbandono la didattica e la progettualità della scuola. Quest’anno ho avviato un progetto di incontri formativi con scrittori di un certo calibro. Ciò per offrire agli alunni un’offerta formativa completa, sia culturale, sia nello sviluppo delle competenze proprie degli istituti alberghieri”.

 Se potesse cosa chiederebbe al ministro dell’Istruzione?

“Pochi cambiamenti: dividere la carriera del Dirigente Scolastico e del DSGA, ognuno responsabile del proprio ruolo. Il DS si dovrebbe occupare di didattica, relazioni sindacali, formazione del personale, sicurezza, contratti, ecc., mentre il Direttore dei Servizi generali e amministrativi si dovrebbe occupare della segreteria: il settore amministrativo (che una volta era svolto dagli ex Provveditorati agli studi) e il settore contabilità. Gli assistenti amministrativi per essere reclutati dovrebbero sostenere un concorso. Nella mia scuola la maggior parte degli assistenti amministrativi provengono dal ruolo di collaboratori scolastici. Considerata la mole di lavoro che oggi ha una segreteria di una scuola, in particolare la mia, è veramente impensabile che ci si possa trasferire da un ruolo all’altro senza aver seguito un minimo di formazione. Però se commettono qualche errore è sempre colpa del Dirigente che non ha controllato.
Altro cambiamento che vorrei vedere riguarda il middle management. Bisognerebbe pensare a dei concorsi mirati: se la scuola deve essere un’azienda dobbiamo avere la mentalità aziendalistica. Non si può immaginare che un docente debba avere la cattedra, stare in classe e poi nei residui di tempo occuparsi di altre incombenze fondamentali per far funzionare la scuola. Le Funzioni Strumentali devono essere reclutate attraverso un concorso e specializzarsi solo in quel settore”.

“Cosa chiederei al ministro dell’Istruzione? Dividere la carriera del DS e del DSGA, ognuno responsabile del proprio ruolo. E poi concorsi mirati e lavoro interamente dedicato per il middle management”

Qual è la sua fonte di stress maggiore?

“Oltre alla mancanza di DSGA, è la sicurezza, un altro nodo cruciale centrato dal dossier di Tuttoscuola, “Dirigenti che stress. Allarme presidi: troppi alunni e troppe incombenze”. La legge 81/08 identifica il Dirigente come datore di lavoro: se un alunno cade su una mattonella non allineata è sempre responsabilità del Dirigente, anche se non ha potere di spesa. È ben noto il doloroso fatto di cronaca di una mia collega che è stata condannata a un mese di reclusione e al pagamento dei danni per un incidente occorso ad uno studente durante gli esami di Stato.

“La mia preoccupazione è che mi sfugga qualche adempimento tra il mare di burocrazia in cui nuoto quotidianamente”

Mi preoccupa inoltre la paura di non riuscire a fare tutto, di vivere sempre con l’ansia che mi sia sfuggito qualcosa. Le mie giornate sono così intense che a volte guardo l’orologio ed è già l’una e mi sembra di non aver concluso nulla. La mia preoccupazione è trovare gli hotel disponibili per i convittori; la mia preoccupazione è che sforiamo il budget dell’aggregato G4, relativo ai convitti; la mia preoccupazione sono gli appalti anche di 100.000 euro e oltre e che mi arrivi qualche multa dell’ANAC. La mia preoccupazione è la privacy, la paura che mi sfugga qualche clausola di salvaguardia, la mia preoccupazione è che mi sfugga qualche adempimento tra il mare di burocrazia in cui nuoto quotidianamente”.

Allarme stress per i presidi: il dossier di Tuttoscuola

Del rischio stress a cui sono sottoposti i Dirigenti scolastici ci siamo recentemente occupati all’interno del dossier “Dirigenti che stress. Allarme presidi: troppi alunni e troppe incombenze” (scaricabile qui). Un lavoro che inizia un viaggio in tre puntate nella scuola per identificare quali sono le cause che minano il benessere di chi ci lavora e mettono potenzialmente a rischio quindi anche quello degli studenti. Non sono cause “naturali” o immodificabili: nascono da scelte politiche precise – e quindi modificabili – sviscerate nel dossier, e da condizioni sociali su cui comunque esiste una possibilità di agire, lavorando sulla comunità educante. Nel dossier si avanzano cinque proposte per cambiare la situazione. Il primo focus è dedicato alla figura dei dirigenti scolastici. Seguiranno quelli su insegnanti e personale non docente.